D’ìmpeto e senza pensarci su due volte, perché è così che
m’è venuto, mentre stamane camminavo per strada, riducendomi ad una trottola
che gira di qua e gira di là per i soliti servizi che ti riempiono la giornata,
o almeno una parte di essa!!!
Ero lì a girare e pensare all’argomento di questo Post, da
trattare con le pinze, perché non si tratta delle solite kazzate, o di quelle
“dediche” per così dire speciali che ogni tanto mi concedo, anche per
descrivere quello che è il mio mondo!!!
E state pur certi che stavolta non sarà un articolo di
quelli lunghi, da 2 o 3 pagine, ironicamente tristi o tristemente ironici,
perché le cose d’emblèe non lo sono quasi mai….
Camminavo, e riflettevo e riflettevo sull’ennesima vita
spezzata – non so il numero preciso negli ultimi 2 anni, ma tant’è…- , ad un
altro ragazzo che è stato ingurgitato dall’asfalto, ingoiato dalla solita
strada statale che circonda la mia città, (in direzione Foggia, Torremaggiore o
Lesina Marina poco importa), che non ammette repliche, non ti dà la possibilità
di scegliere, alla prima mossa sbagliata, alla prima distrazione, non ti
concede il diritto di difenderti, perché non sei in un processo, non sei
imputato di nulla(o forse lo sei a tua insaputa), ma la sentenza ti arriva lo
stesso,e non puoi appellarti, perché non te ne danno l’occasione!!!!
E ti rendi conto che è un copione già scritto, perché mentre
sei lì a fare qualcos’altro, ti arriva la notizia tra capo e collo, con tutte
le sue inesattezze, le dinamiche sbagliate, il nome o i nomi da accertare….e a
cavallo dell’accaduto, assisti ad uno stillicidio di commenti, spesso inutili e
fuori luogo, che non fanno altro che infastidirti, non fanno altro che
infastidirmi!!!e ti accorgi che serve a poco chiedersi quanti anni aveva o
avessero….serve a poco chiedersi com’è successo….serve a poco stare lì a dire e
dirsi che forse correva, o forse correva qualcun altro, o la strada era
bagnata, o non doveva essere lì, o non ci voleva andare, o voleva andarci col
pullman….onestamente serve a poco!!!
Serve a poco rendersi conto solo in questi momenti che la
vita è effimera, è breve, che va goduta e vissuta, che oggi ci siamo e domani
no, che siamo tutti sulla stessa barca, e tutte quelle banalità che vengono
fuori in casi come questo, che dovrebbero far parte del tuo personalissimo
quotidiano, ma che spesso restano lì, in attesa della prossima tragedia, del
prossimo “caso umano”, del prossimo “Ma io lo conoscevo, e ci siamo salutati
proprio l’altro giorno!!!”….
Basta poco ad abituarsi a vite spezzate, dazi amari da
mandar giù, che le nostre città pagano
periodicamente, stando lì in maniera sonnecchiosa a far finta di niente, come
se mandassero i loro figli in giro per poi riprenderseli senza chiederne
l’autorizzazione….e forse la tragedia stà proprio nel fare l’abitudine a tutto
questo, girandosi dall’altra parte, pensando “speriamo che non capiti mai a me
o alle persone a cui tengo!!!”, pensiero che a tutti, almeno una volta nella
nostra vita, ci ha attraversato la mente, più per paura che per altro….
Servono a poco i commenti da fenomeno, quelli che
meriterebbero disprezzo e indifferenza, e invece ti fanno attorcigliare le
budella, e cerchi di star calmo, perché non è il caso, ti dici, ti ripeti..
Serve a poco chiedersi se conoscevi l’ultima vittima, o
quella precedente, o quella precedente ancora, perché sono nati e cresciuti
dove sei nato e cresciuto tu, amando le stesse tradizioni, affrontando gli
stessi problemi, camminando per le stesse strade, respirando la stessa aria….
Serve a poco chiedersi che puoi dire o cosa si dice in
questi casi, perché forse la cosa migliore è non dire niente, nulla, tapparsi
la bocca, rimanere in silenzio, che credo – opinione personalissima e poco
condivisibile – sia la forma di rispetto più bella che si possa avere, e che si
dovrebbe avere, quando le strade ti presentano il conto, e le famiglie della
tua città, quel conto, lo stanno già pagando!!!
Servirà a poco…..ma è quello che dovremmo fare…..
SIATE AFFAMATI….SIATE FOLLI…..
A proposito….si chiamava Fabio,e non lo conoscevo….